lunedì 15 dicembre 2008

9 Gennaio



La storia, le lotte e i sogni di chi ha pagato con la vita il prezzo delle proprie idee. Dagli eccidi di contadini e operai nel dopoguerra all’esecuzione di Valerio Verbano e Peppino Impastato, dai caduti del ‘77 alla morte di Carlo Giuliani.
L’Italia è una Repubblica fondata sul mistero. Un concerto di forze occulte dotate di leggi speciali che hanno tramato contro le voci impegnate a chiedere dal basso il riconoscimento di diritti fondamentali. Il risultato è una micidiale licenza d’uccidere che, dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri, ha spezzato le vite di donne e uomini, spesso giovanissimi, uniti da una passione che parla di uguaglianza, libertà e fraternità. Dalla strage di Portella della Ginestra alla repressione delle manifestazioni indette in occasione del G8 di Genova, Cuori rossi è la storia di una guerra mai dichiarata eppure spietata. Una guerra che ha usato le armi non convenzionali dei lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo e delle collusioni con la criminalità politica e mafiosa per aggredire, intimidire e spesso uccidere le persone ritenute pericolose. Così, in Italia, i “cuori rossi” muoiono per le proprie idee o, ancora più crudelmente, per la propria diversità esistenziale. Dall’omicidio di Alceste Campanile alla morte di Carlo Giuliani, dall’assassinio di Peppino Impastato alle esecuzioni di Fausto e Iaio e di Valerio Verbano, dall’accoltellamento di Davide Cesare “Dax” alle recentissime aggressioni organizzate dai militanti dell’estrema destra a Roma e a Verona, Cuori rossi è un libro dedicato alle vittime dello stragismo fascista contemporaneo e della violenza a cui nemmeno le forze dell’ordine sono estranee. Incalzato da uno stile narrativo basato sull’evidenza dei fatti, Cuori rossi racconta storie di sopraffazione troppo spesso dimenticate confrontandosi con l’anima di un Paese tutt’altro che pacificato.

la grande bugia del sangue dei vinti



Chi ha preso il potere con la violenza,ammazzando e torturando gli oppositori politici?Il fascismo o l'antifascismo?Chi ha iniziato una guerra d'aggressione assieme alla Germania Nazista contro il resto dell'Europa e del mondo?Il governo fascista o gli antifascisti?Chi usava l'olio di ricino,le bastonate e le torture,rendeva impossibile parlare nella propria lingua e esprimere il proprio pensiero?Chi faceva rastrellamenti,incendiava case,deportazioni,campi di sterminio,esecuzioni,genocidi?Chi siamo noi per giudicare oggi chi si fece giustizia da sè,signor Pansa?Di nuovo dobbiamo assistere alla ricostruzione della storia ad uso e consumo delle attuali classi dirigenti che stanno cercando di chiudere il conto,anche nel campo dell'immaginario,con una storia che li vede carnefici.
uno dei protagonisti di qquest'operazione,che dura da almeno un decennio è Giampaolo Pansa,che senza citare fonti o documenti,attinge alle "ricerche" di qualche ex-repubblichino e trasforma in successi editoriali dell'immondizia altrimenti impresentabile.RaiFiction si presta a questa operazione politica revisionista:precedenti come "il cuore nel pozzo"fiction sulle foibe,"Edda Ciano","Io Mussolini" e "Porzus",sono l'esempio evidentedella volontà di ricostruire arbitrariamente la storia d'Italia,con l'esplicito intento di veicolare contenuti revisionisti.Nel caso del "Sangue dei vinti",Pansa avvalora le sue congetture basandosi su tesi scritte e sostenute da neofascisti come Giorgio Pisanò.Ignora volutamente il contesto storico in cui si dipanano gli episodi successivi alla Liberazione,tanto da decontestualizzarli totalmente.Riabilita figure come quella di Giovanni Preziosi,morto suicida per non cadere nelle mani degli ebrei,che all'epoca guidava"l'ispettorato sociale per la razza"istituito nel 1944 e fortemente voluto dai nazisti.Amico del ras di Cremona,Roberto Farinacci lo definì "mangiatore di ebrei"L'attacco alla resistenza ha un duplice scopo:da un lato relegarla a parentesi tragica di guerra fratricida con l'equiparazione di vittime e carnefici;dall'altr espellere le masse dalla storia,subordinandone le conflittualità e le lotte.In questo contesto,l'attacco a quei pochi diritti sociali(istruzione,sanità,diritto a manifestare il proprio pensiero e dissenso)e alla gestione pubblica delle risorse del nostro paese attraverso leggi antisociali(esternalizzazioni,precarizzazione,privatizzazioni,speculazioni edilizie)e inevitabilmente arriverà ad attaccare e smantellare la nostra Costituzione e la memoria storica di chi,con il proprio sangue,ha combattuto ed è morto per far risollevare l'Italia dalla dittatura fascista:i partigiani,la Resistenza.

Questo revisionismo becero non è più tollerabile ed è necessario rispondere.Il fascismo di oggi dice e agisce le stesse cose di ieri,la stessa violenza,la stessa intolleranza,lo stesso razzismo.

21 Dicembre



IN PIAZZA CONTRO IL RAZZISMO
Per mostrare il nostro dissenso contro questo clima di intolleranza e odio razziale,scendiamo in piazza per far capire che non sopportiamo queste ingiustizie e il populismo che le genera.

DOMENICA 21 DICEMBRE H 15 PIAZZA UGO DALLO'-CASTIGLIONE DELLE STIVIERE

mercoledì 10 dicembre 2008

venerdì 19 Dicembre


...dalle ore 20.45,presso la sala civica comunale Morelli,piazza Repubblica,Calcinato,il coordinamento antifascista della bassa bresciana,in collaborazione con l'A.N.P.I di Brescia,organizza la proiezione dello spettacolo"RADIO CLANDESTINA"di Ascanio Celestini.Ecco una breve presentazione dell'opera:

il 25 marzo del '44 se ne fanno leggere uno che annuncia la morte di 320 persone: è l'eccidio delle Fosse Ardeatine. "Questa dell'Ardeatine è una storia che uno potrebbe raccontarla in un minuto o in una settimana". È una storia che comincia alla fine dell'ottocento, quando Roma diventa capitale e continua negli anni in cui si costruiscono le borgate, continua con la guerra in Africa e in Spagna, con le leggi razziste del '38, con la seconda guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all'8 settembre. È la storia dell'occupazione che non finisce con la liberazione di Roma. È la storia degli uomini sepolti da tonnellate di terra in una cava sull'Ardeatina e delle donne che li vanno a cercare, delle mogli che lavorano negli anni '50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano.

Ricordiamo che l'ingresso è libero.